sabato 10 ottobre 2009

Lezione 2 - Consecutio temporum

La concordanza dei tempi è l'insieme di regole che stabiliscono l'uso dei tempi e dei modi verbali della frase principale (o reggente) e della frase subordinata (o secondaria). Rispettando la consecutio temporum, si definiscono i rapporti di contemporaneità, anteriorità, posteriorità tra gli eventi enunciati.

NB : La concordanza dei tempi descrive solamente il rapporto temporale tra frase principale e subordinata : il rapporto temporale tra le diverse frasi principali, più che sintattica e grammaticale, è una questione di correttezza stilistica!

Concordanza dei tempi dell'indicativo

L'insieme delle norme che regolano i rapporti logici tra le varie forme dell'indicativo è, tra l'altro, fondamentale per la formazione del discorso indiretto.

Nonostante la rigidità della concordanza dei tempi, è possibile una vasta gamma di variazioni, dovuta alle diverse funzioni che possono assumere i vari tempi e modi a seconda del contesto. Ci sono inoltre variazioni dovute al registro linguistico, che può essere più o meno sorvegliato.

Frase principale al presente

Frase principale

frase subordinata

rapporto temporale

Luisa sa (presente)

che andai a Roma (passato remoto)

anteriorità

che ieri sono andato a Roma (passato prossimo)

anteriorità

che stavo andando/andavo a Roma (imperfetto)

anteriorità

che adesso vado a Roma (presente)

contemporaneità

che domani andrò a Roma (futuro semplice)

posteriorità

Questa tabella indica gli usi più frequenti, ma sono necessari alcuni approfondimenti e precisazioni:

  • Il rapporto di posteriorità può normalmente essere indicato con l'uso dell'indicativo presente (Luisa sa che dopodomani vado a Roma) al posto del futuro. L'uso del presente denota in questo caso una maggior certezza, un evento immediatamente posteriore oppure un registro semplice

  • Un discorso a parte merita il periodo con la frase principale al futuro. La contemporaneità e la posteriorità rispetto a questa frase vengono normalmente indicate nella secondaria dal futuro semplice (Luisa saprà domani se andrò domani o se partirò dopodamani); l'anteriorità temporale viene invece indicata di solito dal futuro anteriore (Luisa saprà dire domani se sarò andato a Roma).

Frase principale al passato

Se il verbo della frase principale è al passato (passato prossimo e remoto, imperfetto, trapassato) le forme verbali della subordinata si riferiscono al momento indicato dalla principale e vengono quindi adattate:

Frase principale

frase subordinata

rapporto temporale

Luisa ha saputo (pass. prossimo)

Luisa sapeva (imperfetto)

Luisa aveva saputo (trapassato prossimo)

Che ero andato a Roma (trapassato prossimo)

anteriorità

che andavo a Roma (imperfetto)

contemporaneità

che sarei andato a Roma (condizionale passato)

posteriorità

Vi sono ad ogni modo diverse particolarità:

  • Un processo attualmente in corso può in ogni caso essere indicato con l'uso del presente (Luisa sapeva che Roma è la capitale)

  • Il passato prossimo nella principale può essere interpretato tanto come forma del passato quanto come forma del presente, a seconda del contesto (Poco tempo fa, Luisa ha saputo spiegare perché vado a Roma / Parecchio tempo fa, Luisa ha saputo spiegare come mai andavo a Roma)

  • Se il registro linguistico è basso, soprattutto nel registro parlato, il futuro nel passato può essere indicato dall'imperfetto (Ieri, Luisa ha spiegato agli altri che partivo per Roma più tardi)

1 commento:

  1. Grazie mille! Le specificazioni sull'uso del futuro/presente erano davvero utili. Ho notato lo stesso effetto (maggior certezza), ma non lo trovavo da nessuna grammatica.

    RispondiElimina