giovedì 24 dicembre 2009

L'imperativo

Imperativo
• Le forme dell'imperativo in senso stretto sono quelle alla seconda persona singolare e plurale e (almeno in italiano) alla
prima persona plurale: tu, noi, voi. Il più delle volte, esse coincidono con quelle del presente indicativo (esempi: esci, vai,
prendi; usciamo; andiamo, prendiamo; uscite, andate, prendete). La maggiore eccezione riguarda le forme regolari della
coniugazione in -are: infatti, la seconda persona singolare ha la desinenza -a al posto di i (mangia, ricorda, dimentica): si
tratta di una diretta eredità dalla lingua latina.
• Sulla base di queste caratteristiche morfologiche dell'imperativo, si ricaveranno tutte le forme regolari e molte di quelle
irregolari. Per cantare, si avranno così le forme: canta, cantiamo, cantate. Per il verbo prendere, si avrà prendi, prendiamo, prendete;
per il verbo sentire, le forme sono senti, sentiamo, sentite. Per pulire: pulisci, puliamo, pulite.
• Le forme irregolari della seconda persona singolare dei verbi in -are, sono dai, fai, stai, vai, come al presente indicativo.
Vengono spesso abbreviate: da', fa', sta', va'. Per il verbo dire, si ha di' (secondariamente è attestabile anche la forma dì).
• Le forme di essere ed avere sono molto irregolari (sii, siamo, siate; abbi, abbiamo, abbiate). Per sapere, si ha sappi, sappiate.
• I pronomi clitici vengono posposti: cantaci qualcosa; facciamola finita. Per l'imperativo di cortesia, essendo il congiuntivo, i
pronomi sono preposti. Le forme abbreviate dei verbi dare, stare, fare andare e dire alla forma in tu prevedono in questo
caso il rinforzamento della consonante iniziale dei pronomi (tranne gli) secondo i meccanismi del raddoppiamento
fonosintattico: dimmi tutto; stammi a sentire; datti da fare!; facci un tè; anzi, fanne due; falla finita; dillo a Roberto; vattene.
• L'imperativo della forma in tu, combinato con la negazione, si forma usando l'infinito: non fumare, non bere, non partire!

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